CAFARDS - IL BUIO DOPO L’ALBA

Uno scenario post apocalittico vissuto nella claustrofobia di un’unica stanza e cinque personaggi, che lottano ognuno con i propri mezzi per la sopravvivenza. Uniti eppure soli, nel corpo e nell’anima.
Qualcosa si muove, sordo, dentro, dove fa più rumore, dove fa più male. Fino a che l’eco che produce sull’esterno non diventa assordante.

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SINOSSI: 

Il mondo è in rovina, l’estinzione della razza umana è alle porte.

Ma chi è il nemico da combattere? Sono forse degli zombie? Degli alieni? O è qualcosa di più profondo?

In uno scenario post apocalittico non meglio identificato, in cui la minaccia esterna non assume mai connotati reali ma dove sembra non esserci neppure una via di fuga, cinque personalità si ritrovano a confronto nello spazio angusto di una villetta in riva al mare.

Conosciamo così Matteo, che veglia sulla sorella Claudia, incosciente a causa di una ferita d’arma da fuoco, Vale, Filo e Mary, che irrompono improvvisamente nel rifugio dei due fratelli, in cerca di un segnale radio.

Matteo li convince a fermarsi per attendere con lui l’arrivo di una barca che potrebbe rappresentare la salvezza, attesa per il tramonto.

Dieci ore di interminabile veglia colme di paure, conflitti e incertezze che costringeranno i cinque protagonisti ad affrontare il terrore dell’esterno ma ancor più quello che ognuno porta segretamente dentro di sé, in un’indagine drammatica attraverso i recessi dell’animo umano che non ammette sconti o compromessi e che può avere un solo esito: la salvezza o l’autodistruzione.

Crediti

Drammaturgia e regia: Nick Russo

Con: Giacomo Bottoni, Gledis Cinque, Beatrice Gattai, Andrea Pellizzoni, Filippo Tirabassi

Assistente alla regia: Paola Amici

Costumi: Noemi Intino

Locandina: Federico Toraldo

Produzione: PaT – Passi Teatrali


Estratti Rassegna Stampa

Gabriella Aguzzi, Quarto Potere – Giugno 2022

“Intenso, teso, carico di conflitti interpersonali e dubbi morali, questo horror thriller di Nick Russo è spezzato da folgoranti sprazzi di feroce ironia e dialoghi sospesi tra il surreale e l’angoscia di una situazione estrema, mentre si attende una salvezza sempre più impossibile con l’arrivo dell’alba. (…) Una tensione palpabile e sconcertante grazie anche alla magnifica interpretazione dei cinque attori in scena (…) che con la loro forza emotiva e la tensione che tra loro scorre rendono l’instabilità di una scelta tra la sopravvivenza e l’autodistruzione, l’amore e l’odio, l’espiazione e la colpa, quando sul baratro di un mondo ormai alla rovina il confine tra Bene e Male si fa sempre più labile.”

Claudio Riccardi, Quarta Parete – Giugno 2022

“Qualcosa di assimilabile al Purgatorio dantesco. Là fuori potrebbero esserci le luci del Paradiso, ma anche le tenebre dell’Inferno. Non lascia trapelare altro, la drammaturgia. Che piuttosto indaga, con efficacia, le azioni, le emozioni e le pulsioni istintive degli attori.”

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